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14/03/18

Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari


Gaudenzio Ferrari: Italian, c. 1475/80-1546, Holy Family with a Donor late, 1520s, Oil on wood, 58 1/2 x 44 in. (148.6 x 111.8 cm), SN41 Bequest of John Ringling, 1936 Collection of The John and Mable Ringling, Museum of Art the State Art Museum of Florida, Florida State University

“Una grande mostra diventa preziosa occasione per controllare lo stato di salute delle opere d’arte che in essa sono coinvolte”, lo ha affermato Antonella Parigi, Assessore alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, in occasione della conferenza stampa di presentazione della mostra piemontese “Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari”. 

Questa mostra – evento, dal 24 marzo al 1 luglio 2018, sarà offerta da tre città del Piemonte – Novara (Broletto), Vercelli (L’Arca) e Varallo Sesia (Pinacoteca) – estendendosi, al di là delle sedi espositive, in chiese ed edifici delle città e del territorio, dove sono presenti affreschi e altre opere del Maestro rinascimentale. Per la sede di Varallo è prevista la proroga fino al 16 settembre 2018. 

“Il Rinascimento di Gaudenzio Ferrari” è un progetto promosso e sostenuto dall’Assessorato alla Cultura e Turismo della Regione Piemonte, con il sostegno della Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT, Fondazione Cariplo e la partnership di Intesa Sanpaolo.

L’esposizione è curata da Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa con la supervisione di Gianni Romano, a lungo Soprintendente del Piemonte, professore emerito dell’Università di Torino e massimo specialista dell’artista. L’organizzazione è affidata all’Associazione Abbonamento Musei.it insieme al Comune e Pinacoteca di Varallo e ai Comuni di Novara e Vercelli.

Se vale per ogni grande mostra, soprattutto se dedicata all’arte classica, l’affermazione dell’Assessore Parigi si conferma – dati alla mano – particolarmente puntuale per la magnifica esposizione dedicata a Gaudenzio Ferrari.

Lo conferma il lavoro compiuto dal Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale (CCR) che collabora con l’Associazione Abbonamento Musei.it per la realizzazione della grande mostra. 

Il Centro in particolare si è occupato degli aspetti legati alla conservazione e alla messa in sicurezza di alcune delle opere d’arte destinate alle sedi espositive di Novara e di Vercelli. In una fase preliminare, i restauratori hanno affiancato i funzionari delle Soprintendenze responsabili della tutela in Piemonte e Lombardia per i sopralluoghi di verifica dello stato di conservazione delle opere richieste in prestito. In molti casi, i dipinti provenienti dalle chiese del territorio hanno richiesto infatti valutazioni approfondite e attente prima di poter affrontare le delicate fasi di movimentazione e trasporto.

Ai Laboratori di restauro del Centro, articolati per settori in base ai materiali costitutivi dei manufatti e fulcro delle varie attività legate alla cura delle opere d’arte, sono stati affidati alcuni dipinti che necessitavano di interventi conservativi e di manutenzione: la grande Ultima Cena su tavola di Bernardino Lanino dalla Basilica di San Nazaro Maggiore (detta in Brolo) di Milano, la Madonna del Latte di Aimo Volpi conservata nella parrocchiale di San Giacomo a Rimasco (Varallo) e una Madonna col Bambino e San Giulio proveniente dalla Basilica di San Giulio, nell’isola omonima sul lago d’Orta.

Oltre alle opere su tavola, il Laboratorio dedicato ai manufatti su carta ha potuto analizzare da vicino cinque cartoni di Gaudenzio Ferrari, parte dello straordinario corpus dell’Accademia Albertina di Torino. L’eccezionale opportunità ha permesso di studiare i delicatissimi cartoni, su cui si possono ancora intravedere tracce per la trasposizione del disegno su opere pittoriche. I cartoni sono quindi stati sottoposti a revisione conservativa, per poterne garantire l’esposizione in sicurezza.

L’itinerario attraverso i percorsi gaudenziani prosegue anche al di fuori delle sedi museali che ospitano la mostra: a Vercelli, nella chiesa di San Cristoforo, il Centro si è occupato della manutenzione straordinaria di quattro dipinti su tela con gli Evangelisti attribuiti a Gaudenzio. Nello stesso cantiere, è stato possibile effettuare una verifica approfondita dello stato di conservazione della Madonna degli Aranci, grande pala d’altare commissionata all’artista valsesiano nel 1529, eccezionalmente ispezionabile a distanza ravvicinata in occasione dell’intervento sulle tele del presbiterio.

I restauratori specializzati del settore Tele e tavole supporteranno infine l’organizzazione della mostra in tutta la fase di allestimento, con attività di assistenza, documentazione e monitoraggio conservativo. Ma, accanto al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, vi sono altri centri specializzati impegnati a monitorare e intervenire su singole opere destinate alla terza sede dell’esposizione, quella di Varallo o per intervenire su opere non di provenienza piemontese. 

“Tra questi altri interventi, particolarmente significativo appare – afferma ancora l’Assessore Parigi – quello che Open Care Restauri, società specializzata milanese, ha compiuto, a proprie spese, su un’opera emblematica del dibattito intorno a Gaudenzio, il grande “Angelo annunciante” patrimonio della Pinacoteca di Varallo. Importante – chiarisce l’Assessore – per più ragioni: per il rilievo dell’opera anzitutto, per i problemi rappresentati dall’assommarsi di molti interventi pregressi di “restauro” ma anche per quanto attiene alle problematiche rappresentate dalla attribuzione sicura dell’opera. Dubbi che, completato il restauro ed esaminate le risultanze delle diverse analisi compiute, saranno prestissimo dipanati”.

Associazione Abbonamento Musei.it 
tel 011.19527000