Translate

10/10/15

E' tuttta una prospettiva


In questo periodo un’articolata antologica contemporanea occupa il vasto spazio della Manica Lunga del Castello di Rivoli.
Si tratta del progetto di Fracesco Bonami ideato per l’evento “tutttovero”; un melange di opere che selezionati dai quattro principali poli culturali della città di Torino, il castello, la Gam e le fondazioni Merz e Sandretto sono proposti a un nuovo sguardo.


In questo particolare spazio si entra come in un cannocchiale in cui i pianeti vicini sono più nitidi e si guarda in prospettiva, per vedere in lontananza il futuro quotidiano che si conclude con un ritorno al presente, essendo ovviamente l’universo curvo.


Alcuni opere/pianeti paiono solidi e vitali, altri stanno per implodere e alcuni sono sicuramente dimenticati. Fra i tantissimi lavori c’è l’intenso lavoro di Ray Charles, le proposte di  DadamainoMarisa Merz, Rebecca Horn e il delicato “Parlez moi d'Amour opera di Mario Airò.


Abbastanza ben curato nel suo complesso pecca di una certa rapidità di riflessioni e di confronti.

Molto più perplesso sono sulla mostra di Uriel Orlow presso il secondo piano. Sarà che oramai, dopo oltre un decennio, questa tipologia di ricerca fra l’artistico e l’antropologico, che ha preso piede nel campo delle arti visive, risulta svuotata sia nel valore documentativo sia nel valore estetico. Come sempre non capisco fino a che punto si faccia cultura o sia un uso di situazioni “forti” per richiamare un’attenzione che oramai è diventata ovvietà e noia estetica.
In un museo di arti visive mi aspetto opere di arte visiva, se voglio sociologia, antropologia o storia andrò altrove da chi pratica questi temi in modo professionale e non da un artista, se non nella declinazione dell'arte visiva.


Al terzo piano è in corso una mostra documentativa su Andrea Bruno, l’architetto che progettò la ristrutturazione dell’edificio del Castello. 



Semplice e variegata, come la sezione permanete, che rivede la presenza del meraviglioso lavoro di Eliasson Olafur, opere che per la sua intensità si guarda sempre con molto piacere.