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28/02/11

Opera o prodotto - Tutto si consuma e tutto è consumato.




In questi anni la sempre più intensa circolazione delle opere d’arte ha reso il sistema dell’arte troppo simile a una qualsiasi mercato, di tipo oligarchistico, ristretto e pilotato.

Tale trasformazione sta depauperando il valore culturale” dell’opera rendendola sempre più uguale a una qualsiasi merce, vincolata quindi alle strategie di una circolazione di manufatto privo di quel valore che ha sempre caratterizzato l’arte, l’unicità e la bellezza, motive anche del suo plus-valore.

Questa trasformazione in parte è dovuta al consumatore (detto anche collezionista o compratore) che desidera opera riconoscibili e ovvie in quanto la scelta non è dettata da un aspetto personale ma da un’esigenza di rappresentazione. Infatti fino a quando a interessarsi di arte era un’elitè culturale l’esigenza era più variegate, attenta alla qualità e all’originalità. Ora che questa comunità e definitivamente scomparsa rimangono solo più i nuovi ricchi che nel tentativo di darsi una “dignità” si approcciano all’arte con lo stesso spirito con cui si sono arricchiti, mancanza di scrupoli e onnivoracità pragmatica.

Atteggiamenti che si riflette sempre più nelle opera e nel contesto del sistema arte che sempre più si svuota di valore per vivere momenti di effimera banalità.

(prima parte)

27/02/11

Futuro evaporato




Nel nostro paese, la frenesia di nuovi musei, più o meno grandi, nel primo decennio del nuovo millennio, sta rallentando.

Effettivamente tutto questo pullulare di nuovi luoghi cultural/artistici, se hanno invogliato nei primi tempi una visita incuriosita e sorpresa si sono poi rivelati dopo pochi anni luoghi dimenticati. Deserti privi di attrattiva.

Causa principale le programmazioni spesso alquanto sciatte, noiose e non partecipe della realtà territoriale. Il flusso di pubblico che non è cresciuto come le aspettative indicate dalle analisi sociale davano a credere e per ultimo, ovviamente, questa crisi economica che ha spento anche la possibilità di spesa della maggioranza degli italiani.

E’ anche vero che tutta questa voglia di cultura non c’è stata anche perché di cultura se ne vista ben poca, si è vista molta promozione di prodotti, molto mercato che propone i soliti nomi, spesso assolutamente prive di valore e di qualità.

Si rileva anche la mancanza di un vero approccio storico/critico che studi e analizzi la realtà degli avvenimenti.

Prassi molto usuale è stata di improvvisare mostre, spesso tematiche, dai titoli generalistici al limite del vuoto. Molto spesso articolate più col supporto di privati enti interessanti ad una promozione commerciale che appoggiati da un lavoro di analisi, comprensione e documentazione del fare culturale/artistico di questi nostri tempi. Peccato che i soldi erano pubblici e così fiumi di milioni di euro sono svaniti nel nulla.

Giustamente un paese che non investe più nel bene più reale e ideatore di una società, la cultura, intesa non solo come aspetti momentanei ma anche continuativi, parte della storia, tradizioni, visti con una analisi critici, non ci si può aspettare che una sua evaporazione di identità e di futuro.

19/02/11

Dalle mappe del mondo alle mappe pittoriche - Google art project



Dopo aver mappato il mondo ora è la volta della superficie pittorica di alcuni quadri presenti nei più bei musei del mondo. L’elenco è sicuramente il meglio delle raccolte mondiali; dall’ Alte Nationalgalerie di Berlino, passando per la Tate Britain di Londra, The Frick Collection di New York, Museum Kampa di Praga, Hermitage Museum di San Pietroburgo, Free Gallery of Art Smithsonian di Washington, fino agli Uffizi di Firenze.

Così ci sono ben 1061 immagini di opere d’arte provenienti da 17 musei di ben 11 città di nove paesi. Immagini in gigapixels che permettono di poter vedere un quadro da vicino come mai si potrebbe fare anche dal vero, visto i sistemi di sicurezza protettivi.

Che dire, fantastico, quando mai una persona può vedere così da vicino una superficie pittorica?

Ho fatto un giro e sono rimasto entusiasta, ovvio che dal vero le proporzioni e i colori sono sicuramente più affascinanti, ma questa nuova iniziativa di Google non può che essere considerata come un grande regalo a tutti gli appassionati dell’arte.

17/02/11

Immergersi nelle emozioni - Un libro di John Berger



Una recente piacevole lettura è stata, in queste giornate di freddo invernale, il libro “Presentarsi all'appuntamento, Narrare le immagini” di John Berger edizioni Scheiwiller.

Una raccolta di testi che prendendo spunto da opere artistiche, dalla pittura al cinema, narra di attimi del vivere, di percezioni visive, di sentimenti.

L’autore scrive, dopo aver visto un lavoro artistico, di come ci si è immerso in esso lasciando emergere le sue percezioni, i suoi ricordi, narrando in piacevole modo queste sensazioni.

In tal maniera si condivide un dialogo vivo fra l’oggetto osservato e l’osservatore che diventano attimi di reale esistenza, emozioni intense. Raccontate in modo passionale accrescono la gioia del vivere di chi legge.