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18/04/24

Straordinaria

Straordinaria, we+, Elica e Fondazione Ermanno Casoli per Fuorisalone 2024, Palazzo Litta, Milano. ©Antinori


In questi giorni milanesi del Fuori Salone del Mobile sono tantissimi gli eventi che si muovono fra gesto artistico e design, ma uno che ci ha colpito particolarmente è quello proposto dalla 
Fondazione Ermanno Casoli, con la collaborazione di Elica, azienda all’avanguardia nella produzione di elettrodomestici, che ospita l' installazione site-specific dello studio giapponese we+ nella corte del Palazzo Litta. 



CS

Straordinaria si ispira alla leggerezza delle nuvole, creando un flusso continuo nell’alternanza di toni che evocano l’aria e il calore, elementi naturali e fortemente identitari per Elica. L’unione armonica di spazio e materia evoca l’idea di movimento e di conseguente trasformazione, esortando gli spettatori ad assumere un ruolo attivo esplorando e interagendo in modo coinvolgente con l’installazione.

“La sperimentazione è un valore che la FEC condivide con Elica – spiega Marcello Smarrelli – e si riflette nella volontà di cercare sempre lo straordinario nell’ordinario. L’installazione realizzata da we+ incarna perfettamente questa visione, esprimendo l’attenzione che da sempre rivolgiamo alle nuove tecnologie applicate alla ricerca estetica”.

17/04/24

Rifrazioni da San Luca

 


Presso  l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma è in corso la mostra "Rifrazioni. 15 curatori x 15 artisti", ideata da Marco Tirelli, Presidente dell’Accademia, con il coordinamento scientifico di Massimo Mininni, storico dell’arte e curatore, e Barbara Reggio, curatrice interna all’Accademia.

Nell’ambito della mostra si terrà il ciclo di performance Archetipi a cura di Bartolomeo Pietromarchi, che si svolgerà nel Salone d’Onore di Palazzo Carpegna.

“Fin dalla sua costituzione, alla fine del Cinquecento, l’Accademia di San Luca è stata ideata come sodalizio di artisti e architetti che, sulla propria autonomia e indipendenza, ha costruito il suo prestigio e il suo carisma. A tutt’oggi l’Accademia elabora il proprio percorso basandosi sulla volontà esclusiva degli artisti, degli architetti e degli storici che la compongono” - afferma Marco Tirelli - “È in questa luce, ed è proprio il caso di usare questa espressione, che dobbiamo intendere questa mostra, che non ha nessuna pretesa di offrire una panoramica esaustiva di quanto avviene oggi nell’arte contemporanea, ma senz’altro può essere intesa come tappa di un percorso di indagine che continuerà nel tempo”.

Il progetto espositivo ha coinvolto quindici curatori - di generazioni diverse e ambiti critici eterogenei, tra i più attenti e riconosciuti, anche a livello internazionale, con un’esperienza maturata nella curatela di mostre presso istituzioni pubbliche e private – nel proposito di restituire uno spaccato diversificato e sfaccettato del panorama artistico contemporaneo, ponendo un’attenzione particolare alle più recenti ricerche.

Paolo Icaro,  Sottosopra 2024

A loro volta i quindici curatori hanno individuato quindici artisti che hanno elaborato una propria interpretazione degli spazi dell’Accademia, includendo i luoghi dove normalmente si svolgono attività di studio, ricerca, socializzazione ed esposizione. Le opere contemporanee verranno così disseminate negli spazi storici di una delle accademie più antiche d’Europa, intesa come “Casa degli Artisti”, un dialogo che intende ritornare sul topos del rapporto passato-presente, guardando ai molteplici e frammentati linguaggi della modernità.

Maria Alicata presenta Elena Bellantoni (Vibo Valentia, 1975); Lorenzo Benedetti presenta Catherine Biocca (Roma, 1984); Gaia Bobò presenta Chiara Fumai (Roma, 1978 – Bari, 2017); Cecilia Canziani presenta  Chiara Camoni (Piacenza, 1974); Stefano Chiodi presenta Lulù Nuti (Levallois-Perret, Francia, 1988); Lara Conte presenta Paolo Icaro (Torino, 1936); Ilaria Gianni presenta Patrizio di Massimo (Jesi, 1983); Davide Ferri presenta Pieter Vermeersch (Kortrijk,  Belgio, 1973); Matteo Lucchetti presenta Victor Fotso Nyie (Douala, Camerun, 1990); Vittoria Martini presenta Ludovica Carbotta (Torino, 1983); Pier Paolo Pancotto presenta Claire Fontaine (James Thornhill e Fulvia Carnevale – artista collettiva dal 2004); Cristiana Perrella presenta Jacopo Benassi (La Spezia, 1970); Spazio Taverna presenta TOILETPAPER; Paola Ugolini presenta Silvia Giambrone (Agrigento, 1981); Saverio Verini presenta Giovanni Termini (Assoro, 1972).


Jacopo Benassi Opus est , 2024

Il ciclo di performance Archetipi si svolgerà nel Salone d’Onore di Palazzo Carpegna, secondo un programma che si concentra sul significato di questa particolare espressione artistica, partendo dal concetto di “archetipo”, che Bartolomeo Pietromarchi, curatore della rassegna, così riassume: “Gli archetipi compaiono nei miti, nelle religioni, ma anche nei sogni; formano categorie simboliche che strutturano culture e mentalità e orientano il soggetto verso la sua evoluzione interiore. Gli archetipi sono fondamentalmente caratterizzati dal fatto che uniscono un simbolo a un'emozione. Gli archetipi incarnano nella mente depositi permanenti di esperienze ripetute continuamente per generazioni, immagini primordiali condizionate dall'immaginario e dalla rappresentazione”.  Gli artisti invitati sono Monica Bonvicini (Venezia, 1965), alla quale si aggiunge la partecipazione straordinaria di Silvia Calderoni, Anna Franceschini (Pavia, 1979), Eva e Franco Mattes (sodalizio della seconda metà degli anni Novanta), Nico Vascellari (Vittorio Veneto, 1976).

Durante il periodo dell’esposizione, che durerà fino al 28 Giugno verrà organizzata una serie di incontri con le coppie curatori-artisti, coinvolte nella mostra e nelle quattro performance.

In occasione della mostra sarà pubblicato un catalogo (Edizioni ELECTA), con l’introduzione di Marco Tirelli, i testi dei curatori e le foto della mostra.


Silvia Giambrone Security Blanket 2022

16/04/24

Prossimamente Manifesta

 
Immagine: Can Trinxet, L'Hospitalet de Llobregat. Foto © Manifesta 15 Barcellona Metropolitana | Helena Roig

Nuovi dettagli da Manifesta 15 che si svolgerà a Barcellona, Barcellona, Badalona, Cornellà de Llobregat, El Prat de Llobregat, Granollers, L'Hospitalet de Llobregat, Mataró, Sabadell, Sant Adrià de Besòs, Sant Cugat del Vallès, Santa Coloma de Gramenet e Terrassa. Ci sarà un ampio ampio programma biennale decentrato incentrato sull'espansione del dinamico ecosistema culturale della regione metropolitana di Barcellona in 12 città per 12 settimane.


CS

Manifesta 15 Barcelona Metropolitana, the European Nomadic Biennial, will open its 15th edition from the 8th of September until the 24th of November 2024. Known for its innovative approach to exploring urgent global issues through culture, this edition of Manifesta will shift to operating in a regionalised approach with a focus on how citizens can become more proactive in stimulating a socio-ecological transition in Catalonia. 

For the first time in its history, Manifesta is operating in a decentralised manner in its geographical approach, as well as its curatorial and thematic methodology.  Manifesta 15 is developing its cultural projects and interventions across 12 Catalan cities together with an array of artistic representatives from the metropolitan region. The majority of the selected Manifesta 15 participants base their practices around ecological questions and socio-historical issues. Each participant is invited to work on a site-specific topic within the biennial conceptual framework. The Artistic Team has encouraged participants to delve into local archives, oral histories, and private and public genealogies to collectively question how local histories, colonialism and climate injustices were and still are interrelated.  


The Three Clusters

The 78 days programme of Manifesta 15 is developed across three thematic clusters in the metropolitan region. The nodes of the Besòs, the Llobregat delta and Collserola mountain range and Vallès area, function as symbolic looking glasses to the rest of the Europe. These are the areas that geographically delimit the city and where the great future urban transformations will take place. A specially composed programme consisting of Manifesta 15 Focus Weeks and a traveling Mobile Structure will connect the 12 metropolitan cities and put each city into the spotlight. 

The Manifesta 15 clusters bring together a variety of social and ecological projects by local and international artistic voices at multiple venues in multiple cities around three leading themes of the biennial: Balancing Conflicts, Cure and Care and Imagining Futures. The journey of each cluster commences at an extraordinary historical venue which symbolises its overarching theme. The Manifesta 15 all-inclusive ticket, which will go on sale at the end of May 2024 for the price of 15 euros, encourages visitors to explore all three clusters and all 12 cities, as it is valid for the entire duration of the biennial and for all the Manifesta 15 venues.  


Participants

The Manifesta 15 Artistic Team composed by Hedwig Fijen, the director of Manifesta 15, includes Filipa Oliveira, Manifesta 15’s Creative Mediator and 11 artistic representatives; Ariadna Amat Garcia (Badalona), Penélope Cañizares Bellido (Cornellà de Llobregat), Cristina Castells Tort (El Prat de Llobregat), Raquel Morcillo (Granollers), Mireia Mascarell (L’Hospitalet de Llobregat), Gisel Noè (Mataró), Óscar Abril Ascaso (Sabadell), David Linares Ramos (Sant Adrià de Besòs), Joan González Cano (Santa Coloma de Gramenet), Andreu Dengra Carayol, (Sant Cugat del Vallès), Imma Vilches García (Terrassa). 

Together, the Artistic Team is working on a programme spread across 16 venues and within public spaces throughout the region. Of the 43 participants announced today, 29 will present newly conceived work made especially for Manifesta 15. We are proud to highlight that 55% of the participants are local or based locally, further strengthening Manifesta 15’s approach to amplify regional voices reflecting upon the metropolitan landscape. Please refer to Annexe 1 to view the preliminary participant list.  

As participants engage with the biennial's conceptual framework, they are invited to confront the systemic injustices perpetuated by colonialism, capitalism, and patriarchy. Through critical dialogue and artistic expression, Manifesta 15 fosters empathy, solidarity and collective action, challenging individuals to confront their complicity in systems of oppression, envision pathways toward liberation and imagine possible new futures. Filipa Oliveira, Manifesta 15 Creative Mediator 


Archival presentation at the Gustavo Gili

Over the past two years, Manifesta 15 Barcelona Metropolitana has worked on a wide range of research projects delving into the region's shared historical memories, genealogies, stories and educational practices. These research projects have been developed into a multi-formatted project which challenges dominant narratives and unearths subaltern perspectives, enriching our understanding of the region's history. The archives hold significance on multiple levels – mental, material, spiritual, and historical from unheard voices and activation by diverse groups in society.  

Housed at Manifesta 15’s headquarters Gustavo Gili during the biennial period, Manifesta’s director Hedwig Fijen has brought together different archival specialists to question the official narratives and open doors to a greater plurality. Spanish author and Princeton professor Germán Labrador will analyse the impact of the Spanish Civil War and Franco's rule on cultural and social development. Researcher, curator and founder of Radio Africa, Tania Safura Adam will revise collective memory through a "black archive" exhibition, podcast, and Biblioteca Anticolonial materials, reflecting the history of the metropolis from black perspectives. Lastly the Manifesta 15 Education Department presents research on Catalan educational renewal movements, highlighting the impact of education and pedagogy on social transformation.  


Manifesta 15 Education Programme: Fora per fer escola

Manifesta’s Education and Mediation programme emerges from collaborative research with local actors, exploring overlooked aspects of educational and cultural histories that help envisioning alternative futures. In Manifesta 15, the research centres on Catalan progressive educational movements, both prior to and following the Franco dictatorship, employing artistic research, mediation, public programming and professional networks. It aims to illuminate ideas and practices that can contribute to contemporary pedagogical and eco-social transformations, aligning with the biennial’s overarching themes: Balancing Conflicts, Cure and Care and Imagining Futures. 

Entitled “Fora per fer escola” this inititive consolidates various projects forming the biennial's education and mediation programme. Translated from Catalan, the title embodies multiple significant dimensions: the idea of taking education outdoors, setting precedents and being expelled for creating a school. Drawing from the histories of Escola de Bosc, Escola del Mar, Vil·la Joana, Batec teachers collective and Escoles en Lluita, the programme includes four artistic projects, alongside archival research to be presented in the Gustavo Gili. Moreover, the programme has initiated professional networking projects such as Teachers Camps and the Territorial Working Group, along with an extensive mediation programme.  

In imagining a more just and sustainable future, Manifesta 15 will close the biennial in November 2024 with an Open Forum that investigates how best practices for a bottom up, decentralised cultural ecosystem have been built and tested by Manifesta 15 and can shape an alternative eco-social Magna Carta, an idea by Sergio Pardo, Manifesta 15’s first Creative Mediator, for the future of the metropolitan region. 


15/04/24

1874.. Impressionisti


Nel giorno in cui si realizzò la prima mostra degli impressionisti, 15 Aprile del 1874 nello studio fotografico di Nadar, con le opere di Monet, Renoir, Degas, Morisot, Pissarro, Sisley o Cézanne, vi segnalo questo bel video su Arte.




14/04/24

Biennale di Coimbra

 

Mentre sta per avviarsi la 60 edizione della Biennale di Venezia segnalo la quinta edizione di quella di Coimbra, aperta da pochi giorni, dal titolo Il Fantasma della Libertà.







CS
 Curated by Ángel Calvo Ulloa and Marta Mestre, THE PHANTOM OF LIBERTY is inspired by the 1974 film of the same name by Spanish surrealist Luís Buñuel and this edition also celebrates the spirit of Surrealism, as 2024 marks 100 years since the publication of André Breton's Manifesto of Surrealism.

Considered one of the most important contemporary art biennials on the Iberian Peninsula, Anozero takes place across the city of Coimbra, including several recently designated UNESCO World Heritage sites. 

The biennial offers visitors a special opportunity to explore the unique stories and transformations of these spaces, which include the Monastery of Santa Clara-a-Nova, Círculo de Artes Plásticas de Coimbra (CAPC - Sede e Sereia), Sala da Cidade (Coimbra City Hall), the Botanical Garden, the Colégio das Artes and the Pátio das Escolas (University of Coimbra), with an intervention in the Coimbra-B train station.

There are 10 projects specifically conceived for this edition, including works by Yonamine (Angola), Patricia Gómez and María Jesús González (Spain), Priscila Fernandes (Portugal/Netherlands), Daniel Barroca (Portugal), Filipe Feijão (Portugal/France), João Marçal (Portugal) and Susanne S. D. Themlitz (Portugal/Germany), Jeremy Deller (UK), Pedro G. Romero (Spain) and the collective NEG - Nova Escultura Galega (Spain).

Drawing inspiration from artists from Angola, Argentina, Brazil, France, Germany, Mozambique, Portugal, Spain, the UK and USA, THE PHANTOM OF LIBERTY coincides with the 50th anniversary of the Carnation Revolution, a pivotal event in Portugal's history that resulted in the country’s transition to democracy and contributed to the end of the Portuguese Colonial War. 

Both the Carnation Revolution and ideas surrounding Surrealism offer artists a fascinating point of departure to explore themes connected with liberty, as well as the strategies of contemporary art to challenge, displace, and inhabit it.

With a focus on artistic production in peripheral territories while expanding the notion of the Global South, THE PHANTOM OF LIBERTY will also untangle untold stories that evoke a revolutionary spirit. This spirit was present in the independence movements throughout the Global South, including Angola and Mozambique. 

With this in mind, also leading the curatorial team are João Fernandes, Artistic Director of Art of Instituto Moreira Salles in Brazil, and Paula Nascimento, the architect and curator acclaimed for winning the Golden Lion at the 55th Biennale di Venezia for Angola’s National Participation. 

PARTICIPATING ARTISTS 
Adam Pendleton (United States, 1984)
Adriano Correia de Oliveira (Portugal, 1942–1982) + Rosalía de Castro (Spain, 1837–1885)
Aline Motta (Brazil, 1974) + Ricardo Aleixo (Brazil, 1960)
Andrea Büttner (1972, Germany)
Bárbara Fonte (Portugal, 1981)
Berio Molina (Spain, 1979)
Carla Filipe (Portugal, 1973)
Castiel Vitorino Brasileiro (Brazil, 1996)
Cildo Meireles (Brazil, 1948)
Clara Menéres (Portugal, 1943–2018)
Daniel Barroca (Portugal, 1976)
Davi Pontes (Brazil, 1990) + Wallace Ferreira (Brazil, 1993)
Diego Bianchi (Argentina, 1969)
Filipe Feijão (France/Portugal, 1975)
Ilídio Candja Candja (Mozambique, 1976)
Jeremy Deller (England, 1966)
João Marçal (Portugal, 1980)
Luís Cília (Portugal, 1943)
Maria Velho da Costa (Portugal, 1938–2020)
Mauro Cerqueira (Portugal, 1982)
NEG - Nova Escultura Galega (Spain)
Patricia Gómez (Spain, 1978) + María Jesús González (Spain, 1978)
Paula Siebra (Brazil, 1998)
Paulo Nazareth (Brazil, 1977)
Pedro G. Romero (Spain, 1964)
Priscila Fernandes (Portugal/Netherlands, 1981)
Regina Silveira (Brazil, 1939)
Robert Filliou (France, 1926–1987)
Rosemarie Trockel (Germany, 1952)
Sandra Poulson (Portugal, 1995)
Susanne S. D. Themlitz (Portugal/Germany, 1968)
Teresa Lanceta (Spain, 1951)
Túlia Saldanha (Portugal, 1930–1988)
Yinka Esi Graves (England, 1983)
Yonamine (Angola, 1975)

13/04/24

I corpi di Moitre

 


Corpi a pezzi, trasformati, librati, dimenticati, come si può ancora percerpire il nostro spazio fisico senza la sua presenza, presenza che ci rende identità, identità che non sempre collima con la forma che ci è capitata, e allora stravolgiamo e seguiamo le ispirazioni frammentarie di Liana Ghukasyan, le vaniscenti suggestioni di  Isabel Rodriguez Ramos, le fantasmagoriche ossa di Barbara Fragogna o le memorie contemporanee di Alessandro Gioiello.










Il vettore umano

Alessandro Gioiello, Liana Ghukasyan, Barbara Fragogna, Isabel Rodriguez Ramos

Galleria Moitre, Via santa Giulia 37 bis, 10121, Torino

Fino al 20 aprile 2024


12/04/24

Mulas e Steinberg

  


Presso gli spazi sperimentali di Camera a Torino è in corso una interessante mostra sul dialogo fra il fotografo Ugo Mulas e l'artista Saul Steinberg focalizzato sui disegni che realizzò per l'edificio progettato dallo studio BBPR in via Bigli 5 distrutto durante un maldestro restauro negli anni novanta. 



Rimangono le storiche foto che ci rivelano il magistrale tocco di Steinberg che con grazia e leggerezza racconta di una Milano che diventava una città di rilievo internazionale. 











11/04/24

D&G a Palazzo Reale in Milano


foto di Michael Adair


Da alcuni giorni  Palazzo Reale propone la mostra “Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana”, la prima esposizione dedicata alle inconfondibili creazioni di Domenico Dolce e Stefano Gabbana, che sarà visibile fino a mercoledì 31 luglio 2024.

Promossa dal Comune di Milano – Cultura e prodotta da Palazzo Reale e IMG, la mostra è curata da Florence Müller, docente e autrice di fama internazionale, già direttrice dell’Union Française des Arts du Costume al Musée des Arts Décoratifs di Parigi e curatrice Moda e Arte Tessile al Denver Art Museum, e sceglie Milano come prima tappa di un itinerario internazionale che includerà alcuni dei centri culturali più importanti al mondo.

“Dal Cuore alle Mani: Dolce&Gabbana” è una dichiarazione d’amore alla cultura italiana, ispirazione e musa dello spirito del marchio sin dalle sue origini, e ripercorre lo straordinario processo creativo dei suoi fondatori: dal cuore, da cui scaturiscono le idee, alle mani, mezzo attraverso cui prendono forma. La devozione che la casa di moda da sempre riserva al Fatto a Mano si traduce in un dialogo unico tra tradizione artigianale e contemporaneità.

In mostra a Palazzo Reale anche una serie di installazioni immersive e di opere d’arte digitale appositamente commissionate, in cui i molteplici linguaggi della creatività sono posti in dialogo con le creazioni uniche del brand, costruendo un viaggio attraverso i temi cardinali dello stile di Dolce&Gabbana: dalle arti visive all’architettura, dalla musica alle tradizioni italiane, dal teatro alla dolce vita.


foto di Michael Adair


Il percorso espositivo si articola in diverse sezioni, il racconto prende avvio dagli spazi esterni di Palazzo Reale: il percorso espositivo inizia con una serie di opere d’arte digitale realizzate da rinomati visual artist della scena contemporanea, che hanno fornito la loro interpretazione delle creazioni di Dolce&Gabbana. Tra questi Felice Limosani, Obvious Art, Alberto Maria Colombo, Quayola, Vittorio Bonapace e Catelloo.

Il Fatto a Mano
Il percorso prosegue al Piano Nobile di Palazzo Reale con una sequenza di dieci sale che esploranole tematiche fondanti l’essenza della casa di moda, a partire da uno spazio interamente dedicato al Fatto a Mano. Ad accogliere i visitatori, i dipinti ispirati al Grand Tour delle collezioni Alta Moda di Dolce&Gabbana firmati da Anh Duong, la cui estetica iconica si fonde sinergicamente con l’identità del marchio in stretto dialogo con la selezione di capi presentati in questa sala.

L’arte e la maestria del vetro
La seconda sala è dedicata all’arte della lavorazione del vetro veneziano. L’allestimento si snoda tra specchi e lampadari di alta caratura artigianale, creazioni pensate per riflettere i minuziosi dettagli di ricami e cristalli che arricchiscono gli abiti presentati al loro fianco.
Il Gattopardo
La terza sala è un tributo a “Il Gattopardo”, riferimento costante nella visione di Dolce&Gabbana. Gli ambienti della versione cinematografica di Luchino Visconti del romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa sono rievocati a Palazzo Reale con un setting immersivo che riproduce la famosa scena del ballo.

La devozione
Al tema della devozione è dedicata la quarta sala, che si presenta avvolta in un’atmosfera barocca: sotto l’egida del Cuore Sacro, lo spazio presenta un contemporaneo sancta sanctorum, uno scrigno che custodisce una selezione di creazioni di Alta Moda e Alta Gioielleria che alternano il fascino del nero Sicilia all’opulenza dell’oro.

La Sartoria. Ornamenti e volumi
Cuore della mostra è la quinta sala, che fornisce uno speciale scorcio su quella pratica laboratoriale che è il fulcro dell’Alta Moda, dell’Alta Sartoria e dell’Alta Gioielleria di Dolce&Gabbana. Questo spazio, che riproduce fedelmente gli ambienti della sartoria e dei laboratori della casa di moda, vedrà sarti e artigiani lavorarvi realmente tutti i venerdì dalle 11.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 18.00, per offrire al visitatore un viaggio nella realizzazione di queste creazioni, dall’ideazione alla finalizzazione.

Vestire l’architettura e la pittura
Il percorso prosegue con un focus sull’architettura, disciplina cui Domenico Dolce e Stefano Gabbana frequentemente attingono. L’installazione immersiva presentata nella sala esprime questa connessione ricorrendo al videomapping in dialogo con le opere d’arte rinascimentali che adornano la selezione di abiti posta al centro della sala.

Le tradizioni siciliane
La ricchezza della tradizione artigianale siciliana rivive nella settima sala grazie a una speciale installazione decorata a mano da maestri pittori della maiolica e del Carretto Siciliano e arricchita dalla video-documentazione del loro lavoro in corso d’opera. Qui si stagliano alcune delle creazioni Dolce&Gabbana Alta Moda che trasfigurano il simbolo popolare del Carretto Siciliano in arte da indossare.


foto di Michael Adair


Il Barocco bianco
L’esplorazione della tradizione artistica siciliana prosegue nell’ottava sala con l’omaggio a Giacomo Serpotta, maestro del periodo Barocco che dedica il proprio talento alla lavorazione dello stucco. Qui è esposta una selezione di abiti della Collezione Alta Moda “Stucchi” che si fonde con lo spazio circostante in una grande sinfonia visiva.

Le divinità in sogno
La nona sala riflette la dimensione del mito, dell’opulenza e del sogno: da un lato, le divinità greche che si materializzano sotto forma di abiti eterei provenienti dalla Collezione Alta Moda presentata nella Valle dei Tempi di Agrigento; dall’altra, una selezione di creazioni di Alta Sartoria impreziosite da eleganti lavorazioni a mosaico celebrano la ricchezza delle basiliche bizantine italiane.

L’Opera
Il percorso espositivo si conclude con la decima sala, dedicata al forte legame che unisce il mondo dell’Opera e la visione di Dolce&Gabbana. L’ambiente di Palazzo Reale si scompone e riprende forma nella rappresentazione dell’interno di un teatro all’italiana, dove il sipario cremisi e gli ordini dei palchi si aprono su una scena che vede protagoniste le creazioni ispirate alle Opere più amate dagli stilisti.

“Questo ampio progetto espositivo è il frutto di un vero e proprio ‘tessuto’ di sapienza e arte, realizzato grazie a quella che possiamo definire un’autentica collaborazione tra Palazzo Reale e Dolce&Gabbana - ha dichiarato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Il progetto si sviluppa su più livelli che raccontano la storia di una delle più grandi maison di moda al mondo: la stupefacente sapienza artigianale di cui l’Italia è, ed è sempre stata, ricchissima; il viaggio tra le molteplici fonti di ispirazione dei due celebri stilisti, legate a doppio filo alla storia del nostro Paese, che spaziano dall’arte all’architettura, dalla musica al cinema; uno straordinario spettacolo in cui l’abito, magnifico, è però solo uno degli elementi espressivi di una visione più alta, più completa e più grande; la generosità di due artisti che condividono l’amore per Milano, non solo scegliendola come prima tappa del tour mondiale della loro prima grande mostra, ma anche sostenendo i restauri di opere e ambienti di Palazzo Reale, compresa la meravigliosa Sala del Trono”

Le prenotazioni sono disponibili sui siti:
palazzorealemilano.it
mostradolcegabbana.com

10/04/24

miart 2024


 
Domani sera con la preview su invito prende avvio l'edizione 2024 del miart, la fiera internazionale d'arte moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano e diretta da Nicola Ricciardi, che durerà fino a Domenica 14 Aprile. 
 
Con 178 gallerie partecipanti provenienti da 28 Paesi nel Mondo, oltre 1000 opere di maestri moderni e artisti contemporanei affermati ed emergenti, 10 riconoscimenti tra premi, fondi acquisizioni e nuove committenze e altrettanti direttori di museo provenienti da tutto il mondo tra i propri giurati, la 28ª edizione si conferma appuntamento imprescindibile per il pubblico dell’arte italiano e internazionale.
 
Con Established ed Emergent e con due inedite sezioni – Portal e Timescape – pensate come portali dimensionali o ideali macchine del tempo, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini geografici e temporali, come suggerito anche dal titolo scelto per questa edizione – no time no space – che fa proprie le parole di una canzone di Franco Battiato, musicista, artista, ed esploratore “di mondi lontanissimi e di civiltà sepolte”.
 
Nuove collaborazioni e inedite partecipazioni a numerosi progetti artistici tanto in fiera quanto diffusi per la città contribuiscono a rendere ancora più estesi e permeabili anche i confini tematici della fiera.
Ne sono un esempio i miartalks, il programma di incontri reso quest’anno possibile dalla partnership con Starbucks Reserve™ Roastery Milano. Nei tre giorni di apertura al pubblico, all’interno della miartalks lounge, rappresentanti di alcune delle più prestigiose istituzioni artistiche (tra cui Stefanie Hessler, Lorenzo Giusti, Gioia Dal Molin) si alterneranno a protagonisti del mondo della musica (Raphael Gualazzi, Giovanni Verrando, Nicola Sani, Lorenzo Senni) dell’architettura e del design (come Maria Cristina Didero, Giovanna Silva, LEMONOT) mentre tre incontri presso la Starbucks Reserve™Roastery Milano di piazza Cordusio 3 arricchiranno il palinsesto con le voci di tre artisti d’eccezione: Francesco Arena, David Horvitz e il duo MASBEDO.
 
Realizzato ad hoc per miart 2024 è anche il progetto artistico che nasce dalla rinnovata partnership con MSGM che torna a commissionare un'opera site specific per l’ingresso della fiera coinvolgendo quest’anno Jenna Bliss (1984, Yonkers, New York). Evocazioni di un passato recente ormai dimenticato, memorie personali e collettive, incontri e osservazioni della vita quotidiana accoglieranno i visitatori della fiera attraverso una serie di schermi sui quali scorreranno le opere video dell’artista americana.
 
Come ogni anno il legame con la città è poi rafforzato della Milano Art Week (8-14 aprile), manifestazione diffusa coordinata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano. Protagonisti dell’edizione 2024 saranno, tra gli altri: le mostre personali di Pino Pascali da Fondazione Prada, di Alessandro Mendini da Triennale Milano e quelle di Nari Ward e Chiara Camoni da Pirelli Hangar Bicocca; ITALIA 70 il progetto a cura di Massimiliano Gioni con cui la Fondazione Nicola Trussardi torna a invadere Milano con un’esplosione di immagini realizzate da 70 artisti; i tre progetti espositivi al Museo del Novecento: Magali Reus. Off Script, mostra della vincitrice del Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura | VII edizione a cura di Federico Giani, Masbedo – Ritratto di Città a cura di Cloe Piccoli e ancora VOL. XXXI: Futurism Drama a cura di Edoardo Bonaspetti.
 
Ma nel contesto della Milano Art Week, due luoghi non convenzionali saranno ideali portali che miart apre sulla città: un cinema e un ufficio abbandonato.
 
Così nel solco del tema scelto da miart per l’edizione 2024, Careof, il centro di produzione e approfondimento sui time based media di Milano, organizza Comete. Avanguardie di un altro sistema solare, un programma di screening di opere filmiche d'artista. Il progetto, a cura di Marta Bianchi e Marta Cereda e in collaborazione con il Comune di Milano, sarà presentato presso Anteo Palazzo del Cinema tutte le mattine da venerdì 12 a domenica 14 aprile. Protagoniste saranno le opere – provenienti dall'Archivio Video di Careof, da alcune delle gallerie partecipanti a miart, e dalle collezioni del Comune di Milano – di artisti quali Liliana Moro, Adrian Paci, Rä di Martino, Fatima Bianchi, Beatrice Marchi, e Ugo La Pietra, solo per citarne alcuni.
 
Nasce dalla volontà di dare una forma tangibile all’espressione no time no space Abbandonare il locale, la prima mostra monografica in Italia dedicata a David Horvitz, a cura di Nicola Ricciardi in collaborazione con BiM - dove Bicocca incontra Milano. Oltre 20 opere dell’artista americano, che ripercorrono quasi 20 anni di carriera, saranno allestite ed esposte all’interno di un ufficio in disuso all’interno degli spazi di BiM, ambizioso progetto di rigenerazione urbana nel quartiere Bicocca. Con un progetto di allestimento curato da SPECIFIC – laboratorio di produzione creativa multidisciplinare formato da Patrick Tuttofuoco, Nic Bello, Alessandra Pallotta, Andrea Sala e Stefano D’Amelio – che ha adattando elementi architettonici originali dell’ufficio, la mostra è un ideale portale temporale aperto sulla città in cui si alternano lavori storici con nuove produzioni e oggetti trovati per provare a complicare l’idea standardizzata di tempo e a sovvertire la logica dei confini a cui siamo abituati.
 
Da sottolineare infine come molti contenuti originali siano stati pensati come un ponte tra la settimana di miart e la successiva Milano Design Week (15-21 aprile), creando nuove sinergie in cui arte e design si contaminano e si intrecciano a vicenda. Ne sono un esempio l'inedita collaborazione con Fuorisalone.it, che si traduce, oltre che in una serie di guide e percorsi tematici fruibili online, in un'installazione immersiva in piazza Gae Aulenti dove sarà possibile assistere alla proiezione di POV, l'opera audiovisiva realizzata da EX. (Andrea Cassi e Michele Versaci) con Giorgio Ferrero (MYBOSSWAS) per interpretare e raccontare Materia Natura, il tema di Fuorisalone 2024. Altro ideale punto di contatto tra arte, architettura e design è rappresentato da TALAMO, la "scultura performativa" realizzata Lemonot, piattaforma per l'architettura e le arti performative fondata da Sabrina Morreale e Lorenzo Perri, che stimolerà nuove forme di confronto collettivo all'interno di BASE Milano.

09/04/24

Incontri, riflessione, pensieri fra arte e vita alla FSRR


 La sede torinese della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo propone fino al 13 Ottobre 2024 nei suo ampi spazi, diversi intriganti progetti artistici, che toccano diversi temi, dalla dimensione documentativa al quotidiano realismo.  


Si inizia con "Je Vous Aime" dell'artista Diana Anselmo, alla sua prima personale, in cui si elebora in chiave quasi antropologica il rapporto tra il pre-cinema e la storia di oppressione della comunità sorda. 


Segue l'esposizione "Fly on the Wall", una selezione degli intensi dipinti Danielle McKinney che guardono all'universo femminile di donne nere in una chiave europea, proposti in una dimensione intimista e solitaria. 


Isthmus è il titolo della raccolta di opere di Mohammed Sami che mette in dialogo la memoria episodica e la pittura, in cui il presente visivo diventa esso stesso possibile sospensione di percezione, attivando uno stato di inquietudine. 


E' poi presente il video "What the Owl Knows" di The Otolith Group dedicato all’artista Lynette Yiadom-Boakye, scrittrice e pittrice, un semi-documentario che intreccia poesia e visione realista, sviluppando un'affinità fra i medi espressivi. 


Conclude l'offerta la mostra Ri-Connessioni, con le opere di Arvin Golrokh, Bahar Heidarzade, Ahmad Nejad proposte nello spazio del Bookshop fino al 14 Aprile, iniziativa nata  con la collaborazione del Comitato regionale per Diritti i Umani e Civili.






Fondazione SRR in via Modane 16 - Torino
Giovedì: 20-23 (ingresso gratuito), da venerdì a domenica: 12-19