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06/05/12

Facciamolo strano ... La torre Orbit di A.Kapoor a Londra



A poco più di tre mesi dall’avvio delle Olimpiadi è quasi tutto pronto per accogliere le centinai di turisti che giungeranno da tutto il mondo. Fra le tante strutture sportive si erge, fra lo stadio olimpico e il Centro Acquatico di Zaha Hadid, un particolare oggetto che colpisce per la sua strana forma reclinata, un misto fra un ottovolante e la tour Eiffel. Si tratta dell’Orbit, la colossale scultura di Anish Kapoor, ideata col supporto del progettista Cecil Balmond, voluta da Lakshmi Mittal, patron della ArcelorMittal, fra gli uomini più ricchi del mondo. 

Il progetto di A.Kapoor è stato selezionato dopo un bando internazionale a cui hanno partecipato alcuni dei più importanti artisti/progettisti del mondo. 

Questo strano oggetto fornito di piattaforma panoramica più che un’opera artista pare semplicemente una torre alta 120 metri senza quel fascino, almeno per ora, che può renderla effettivamente iscrivibile alla scultura, diciamo quindi che più che arte è design. 

Costata quasi 20 milioni di sterline, spesi per la progettazione e la trasformazione dei 1.400 tonnellate di acciaio che la formano, è fornita di due ascensori e di una rampa di accesso. Potrà accogliere centinaia di visitatori al giorno, ma che forse, passate le olimpiadi, difficilmente giungeranno in quest’area della città. 

Una nota che fa un poco ridere è che il sindaco di Londra Boris Johnson ha dichiarato che questo progetto è nato quando si trovava in un guardaroba al Forum Economico di Davos e incontrato il magnate si è deciso, così su due piedi, di sputtanare una cifra colossale per fare un oggetto-simbolo. Senza rendersi conto che così facendo andava a farsi friggere la tanto decantata "sostenibilità dei primi Giochi olimpici e paraolimpici" producendo inquinamento e dimenticando come proprio la società del miliardario, ArcelorMittal, non rispettasse i vincoli ambientali in tanti paesi del globo. Forse sarebbe stato più utile usare questa montagna di soldi per progetti più utili socialmente e meno vanagloriosi.